15-06-2017

Alcol e funzioni cerebrali

Alcol e funzioni cerebrali Dalla mezza età in avanti, il cervello potrebbe essere danneggiato non solo dall’abuso di alcol ma anche dal suo consumo moderato. Chi consuma regolarmente modeste quantità di alcolici avrebbe infatti più probabilità,  rispetto agli astemi o ai bevitori occasionali, di sperimentare cambiamenti cerebrali significativi, quali perdita della memoria, difficoltà linguistiche  e di orientamento spaziale. Lo sostiene uno studio, pubblicato sulla rivista British Medical Journal da ricercatori dell’Università di Oxford e dell’University College di Londra (Topiwala et al. 2017), e ripreso da Sanità24 e dalla versione italiana di Popular Science. Dopo un aggiustamento dei potenziali fattori confondenti come genere, istruzione, status sociale, attività fisica e relazioni sociali, fumo, rischio di ictus e storia clinica, gli studiosi hanno rilevato che il consumo di alcool più elevato è associato a un aumento del rischio di declino della funzione cerebrale. Bere di più sarebbe anche associato a una minore integrità della sostanza bianca cerebrale, elemento che i ricercatori ritengono critico per le funzioni cognitive.
Nel corso della ricerca, gli autori hanno esaminato gli effetti del consumo di alcol sul cervello in età avanzata. In particolare, hanno monitorato per tre decenni (dal 1985 al 2015) 550 adulti, senza problemi di dipendenza da alcol – maschi e femmine – che sono stati sottoposti a brevi test cognitivi e ai quali è stato chiesto di descrivere il proprio consumo di bevande alcoliche in diverse occasioni, a partire dall’età media di 43 anni. Durante la fase finale dell’esperimento, gli scienziati hanno sottoposto i partecipanti a una scansione cerebrale e li hanno invitati a eseguire una serie più estesa di test, anche con esercizi diretti a valutare la memoria e le capacità linguistiche. Al termine dell’indagine, si è osservato che anche i consumatori moderati di alcolici denotano difficoltà nei test diretti a verificare la fluidità linguistica. Inoltre, l’analisi delle scansioni cerebrali ha evidenziato che chi assume alcol, anche con moderazione, ha probabilità tre volte maggiori di presentare un restringimento dell’ippocampo, l’area cerebrale in cui si formano i ricordi a lungo termine: un cambiamento del cervello che può precedere o accompagnare la demenza.
In particolare, le persone che hanno bevuto in media più di 30 Unità alcoliche alla settimana presentano un rischio più elevato, ma anche quelle che assumono alcol moderatamente – tra le 14 e le 21 Unità alcoliche a settimana – hanno maggiori probabilità rispetto agli astemi di essere colpiti da atrofia ippocampale.