27-08-2018

Alcol, le ricadute sulla salute a livello mondiale

Alcol, le ricadute sulla salute a livello mondiale Il consumo di alcol è uno dei principali fattori di rischio di mortalità e disabilità, ma la sua associazione con la salute rimane  complessa, considerando i possibili effetti protettivi di un consumo moderato di alcol. Questo l’incipit dell’ampio studio pubblicato da Lancet per far luce sulle ricadute a livello mondiale del consumo di alcol. Il documento evidenzia che sarebbero 2,8 milioni i decessi direttamente associati al consumo di bevande alcoliche che si verificano ogni anno nel mondo  (il 2,2% delle femmine e il 6,8% dei maschi). Si tratta insomma del settimo principale fattore di rischio per mortalità prematura e disabilità nel mondo e della prima causa nella fascia di età 15-49 anni.
Dalla lettura del contributo scientifico si evince che le bevande alcoliche (2,4 miliardi di persone nel mondo ne sono consumatori) rappresentano un fattore di rischio ben più importante di quanto ritenuto finora. Non esisterebbe affatto un effetto soglia, visto che l’aumento del rischio di malattie associate all’alcol e di mortalità, rispetto agli astemi, compare già per consumi giornalieri di un drink (10 grammi di alcol al giorno). Tumori, incidenti stradali, cirrosi, ictus, tubercolosi, sono le principali cause di mortalità prematura correlata all’alcol. Da segnalare il possibile effetto protettivo dell’alcol contro la cardiopatia ischemica, anche se, secondo gli autori dello studio, tali effetti risultano marginali se confrontati ai rischi legati al consumo di bevande alcoliche.
Lo studio ha preso in esame dati relativi a 694 ricerche sulla prevalenza del consumo di alcol nel mondo e a 592 focalizzate sui rischi per la salute associati al consumo di bevande alcoliche (195 paesi, periodo di riferimento 1990-2016). Come riferisce Maria Rita Montebelli di Quotidiano Sanità: “ Tra tutti quelli pubblicati finora, lo studio è quello che in assoluto fornisce le stime più accurate del consumo di alcol, in quanto combina i dati delle vendite di alcol con la prevalenza del consumo di alcol e dell’astinenza, i dati auto-riferiti sul consumo di alcol, i dati da fonti turistiche che stimano il numero di visitatori che consumano alcol in una certa area, e le stime del livello di traffico illegale e di produzione domestica”.
 
 
Fonte: Griswold M.G. et al. (2018), Alcohol use and burden for 195 countries and territories, 1990–2016: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2016, Lancet, http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(18)31310-2