14-09-2017

Alcol e cancro. I rischi della disinformazione

Alcol e cancro. I rischi della disinformazione Il consumo di alcol è uno dei fattori di rischio riconosciuti per diverse tipologie di cancro, essendo associato a circa il 4% delle nuove insorgenze tumorali ogni anno.  Tali evidenze sono apparse chiare sin dal 1988, quando l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) mise in luce l’accresciuto rischio di cancro a bocca, faringe, laringe, esofago e fegato, aggiungendo alla lista, nel 2007, il tumore al seno e del colon-retto. Da allora i risultati in tal senso si sono consolidati, grazie ad almeno un centinaio di studio sulla sola associazione tra consumo di alcol e cancro al seno. Inoltre, sia la più recente rassegna della Iarc (2012) che la review condotta dal Committee on Carcinogenicity (2016), oltre a confermare i citati risultati, evidenziano un accresciuto rischio di tumore a gola, tratto aerodigestivo superiore e pancreas. Il Committee on Carcinogenicity  ha infine recentemente sottolineato che sono limitate e inconsistenti le prove scientifiche secondo cui il consumo di alcol sia suscettibile di ridurre il rischio di particolari insorgenze tumorali (rene,  ovaia, tiroide, polmone). Pertanto, la ricerca scientifica più accreditata è chiaramente a favore dell’ipotesi che bere possa aumentare il rischio di insorgenza di alcune delle tipologie tumorali più comuni.
L’industria dell’alcol, all’interno delle sue attività di responsabilità sociale, diffonde informazioni relative al consumo di bevande alcoliche e al suo rapporto con il cancro. Mark Petticrew e alcuni colleghi della  London School of Hygiene and Tropical Medicine (2017) hanno esaminato i messaggi veicolati da 27 organizzazioni  e agenzie di comunicazione e pubbliche relazioni legate all’industria dell’alcol per valutarne la completezza e l’accuratezza. Secondo le evidenze emerse, tali campagne di comunicazione sarebbero inficiate da rappresentazioni non veritiere rispetto all’associazione tra alcol e cancro. In particolare, gli autori hanno identificato tre strategie utilizzate: diniego/omissione, ossia la messa in dubbio delle evidenze scientifiche che correlano alcol e cancro; distorsione, ossia la rappresentazione non corretta dei rischi; distrazione, ossia o sviare il fuoco della questione dagli effetti indipendenti dell’alcol su alcuni tipi di tumore, seno e colon-retto in particolare.
Una attività di comunicazione che trova punti di contatto con le campagne dell’industria del tabacco, e che suscita timori e perplessità poiché i produttori sono coinvolti in diverse policy relative all’alcol in molti paesi, disseminando informazioni riguardanti  le salute, anche in ambienti pubblici sensibili come le scuole. Pertanto, concludono gli studiosi britannici, quanto emerge dalla ricerca dovrebbe essere accolto e considerato attentamente dai policymaker che collaborano, o che intendono collaborare, con l’industria dell’alcol su delicate questioni di salute pubblica.
 
Fonte: Petticrew M., Maani Hessari N., Knai C., Weiderpass, E. (2017), How alcohol industry organisations mislead the public about alcohol and cancer”, Drug Alcohol Review.