28-12-2018

Architettura delle scelte e comportamenti di addiction

Architettura delle scelte e comportamenti di addiction “Nel loro ormai classico volume Nudge (2008), il premio Nobel Richard Thaler e Cass Sunstein hanno esposto un innovativo punto di vista sulla modifica dei comportamenti problematici cambiando i contesti del decision-making senza restringere le scelte o gli incentivi economici. Questo approccio, che definiamo “architettura delle scelte”, è stato da molti salutato come un utile strumento per migliorare gli interventi clinici e di salute pubblica esistenti. Tuttavia, nonostante l’apparente semplicità, gli interventi ispirati all’architettura delle scelte negli ultimi anni non sono stati sviluppati con la velocità attesa”. E’ questo l’incipit dell’editoriale di Jalie Tucker, Department of Health Education and Behavior, University of Florida, pubblicato recentemente dalla prestigiosa rivista Addiction.
L’approccio dell’architettura delle scelte è una derivazione dell’Economia comportamentale,  disciplina che spazia dalla Psicologia all’Economia, dalla Finanza alle Scienze della Salute. Al suo centro sta il fatto che la scelta distorta è normativa, ossia che le persone in carne e ossa non scelgono razionalmente (in linea con i classici modelli economici) e le loro deviazioni mostrano delle regolarità, ossia: gli esiti a breve termine  sono più considerati di quelli ritardati, anche
quando questi ultimi hanno un valore più alto; premi più piccoli vengono scontati maggiormente rispetto a premi più grandi – le persone mostrano una maggiore disponibilità all’attesa di remunerazioni ingenti; le sequenze di esiti che finiscono in guadagni sono preferite a quelle che finiscono in perdite, anche quando nel complesso le utilità di sequenza sono equivalenti; le persone preferiscono evitare le perdite piuttosto che ottenere equivalenti guadagni.
Questo approccio complessivo è stato nel tempo adottato da alcuni governi, tra cui il Regno Unito con il Behavioral Insights Team e gli Stati Uniti con il Social and Behavioral Sciences Team. Nonostante tali sviluppi, l’implementazione e l’impatto degli interventi ispirati all’architettura delle scelte non sono stati sempre continui e soddisfacenti. In primo luogo, per essere efficaci, tali interventi devono raggiungere un’ampia platea di destinatari e dunque coinvolgere pesantemente le strutture governative, con i correlati rischi di paternalismo statale (“Lo Stato balia”) e di interferenze nella privacy dei cittadini.  In secondo luogo, le applicazioni di questo approccio sono in gran parte sperimentali e condotte a un livello individuale, pertanto, per una traduzione pratica, paiono necessarie collaborazioni multidisciplinari che coprano sia i livelli di analisi individuali che di gruppo e utilizzino misure di esito adatte a ciascun livello.
Nell’area delle dipendenze, nota Tucker, sono stati sinora perseguiti due approcci generali: intervenire per correggere le distorsioni nelle scelte limitandone gli effetti negativi e utilizzare i pregiudizi che distorcono le scelte per promuovere decisioni e risultati desiderabili. Il primo approccio è allineato con gli interventi clinici e ha prodotto alcuni promettenti interventi, come quelli legati all’ episodic future thinking (la capacità di immaginare o simulare le esperienze che potrebbero verificarsi nel proprio futuro), efficace nel diminuire il fumo, il consumo di alcolici e l’assunzione di cibi non salutari. Altri esempi rimandano all’utilizzo di norme sociali per promuovere decisioni a favore della salute (ad esempio, il confronto tra il bere personale e quello di un pari, come un coetaneo, che è spesso sovrastimato). Il secondo approccio è allineato con il paternalismo asimmetrico ed è esemplificabile con i trattamenti on demand e l’opt-out per il test dell’Hiv – si suggerisce che sarebbe una buona idea fare il test e che verrà eseguito a meno che il paziente non chieda di non farlo. In sostanza, conclude Tucker, anche se la sua operatività è al momento limitata, l’architettura delle scelte ha molto da offrire per cambiare i comportamenti nei fenomeni di dipendenza. Tuttavia, il successo dipenderà da una stretta aderenza ai risultati della ricerca e da una costante attenzione alle complessità implicate nella traduzione transdisciplinare della scienza nella pratica.
 
Tucker, J. A. (2018). Fulfilling the promise of choice architecture interventions for addictive behaviors. Addiction.