10-10-2017

Desideri irresistibili

Desideri irresistibili Il desiderio è un costrutto fondamentale per la comprensione dell’agire umano, dalla sfera della motivazione ai normali comportamenti strumentali, dall’azione morale sino alla dimensione patologica. Particolarmente problematica è l’idea di desiderio irresistibile, per i suoi riflessi sulla concezione dell’autonomia, dell’azione morale e della responsabilità giuridica, ma anche per le sue implicazioni pratiche per la clinica. Intimamente legato alla sfera soggettiva, il desiderio è una condizione poco pervia alla ricerca scientifica e quantitativa. Allo stesso tempo il desiderio è un concetto controverso e polimorfo, una famiglia di significati difformi e talora contrastanti per ognuno dei domini di indagine in cui viene usato, dalle neuroscienze, alla psicologia, dall’etica al diritto. Sarebbe per questo necessario un accurato lavoro di vaglio epistemologico, di confronto e di reciproca codificazione dei diversi significati del desiderio nei vari territori teorici e pratici. Questo esercizio favorirebbe non solo il rapporto e la reciproca fertilizzazione scientifica dei differenti concetti di desiderio, ma anche il loro relativo chiarimento.
La Scuola di Neuroetica della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) si propone di dare impulso alla riflessione sui vari volti del desiderio e al dialogo tra le discipline che si occupano dello studio del desiderio, in particolare del cosiddetto desiderio irresistibile. Per questa ragione è stato scelto un caso esemplare di desiderio irresistibile: il craving nelle dipendenze, che verrà discusso nella sua natura epistemologica, nelle sue basi biologiche, nelle dimensioni cognitive, nei modi in cui viene trattato e nelle implicazioni etiche e giuridiche. Il craving rappresenta un caso esemplare di desiderio irresistibile per due ragioni fondamentali. La prima perché sembra estremizzare e amplificare gli schemi, le logiche, i processi e gli esiti tipici dei desideri irresistibili, rendendo per questo più chiaro e semplice il loro studio. La seconda ragione è che il craving nelle dipendenze è probabilmente il desiderio irresistibile che presenta non solo una straordinaria importanza pratica per le sue ricadute sociosanitarie, ma anche quello che è oggetto di indagine con la più ampia estensione di approcci di ricerca, dalle neuroscienze al diritto.
La scuola intende garantire uno spazio di formazione e discussione interdisciplinare tra chi fa ricerca di base e chi lavora in clinica, nelle professioni sanitarie e psicosociali, ma anche per chi si occupa di decisioni ed organizzazione delle politiche sulle sostanze psicoattive e della comunicazione sul tema. Gli snodi etici ed epistemologici rappresentano la trama comune che attraversa i vari livelli da cui dipende e si manifestano il craving, la dipendenza, dalla biologia alla società. Il loro chiarimento può contribuire a migliorare non solo la reciproca comprensione tra discipline diverse e tra differenti dimensioni pratiche, ma rendere più efficace la ricerca e l'applicazione dei suoi prodotti in ambito medico, preventivo e giuridico. La scuola può dunque essere un'opportunità per studiosi che si occupano di filosofia, etica, bioetica, ma anche per specialisti che lavorano in clinica delle dipendenze, psicologi, educatori, ovvero anche per chi si occupa di organizzare la politica e gli interventi sociosanitari in tema di sostanze psicoattive e per chi, lavorando nel settore giuridico, voglia conoscere meglio come le neuroscienze stanno modificando i processi di giudizio e quelli decisionali in ambito giudiziario.
 
Per maggiori informazioni: http://neuroetica.sissa.it/