Dove funziona meglio la sanità in Italia?
Secondo le evidenze raccolte dall’edizione 2019 del progetto “La misura della Performance dei SSR” del C.R.E.A. Tor Vergata-Sanità, tra le Regioni e Province autonome italiane sono Trento, la Toscana e Bolzano quelle dove i cittadini hanno maggiori opportunità di tutela della propria salute. Le tre realtà realizzano performance tra il 63% e il 70%; seguono Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, in fondo alla graduatoria Calabria, Campania e Sardegna.
Il ranking è frutto di un approccio valutativo multidimensionale e multiprospettico, che ha proposto una media delle indicazioni di diversi stakeholder, appartenenti alle categorie ‘utenti’, ‘istituzioni’, ‘professioni sanitarie’, ‘management aziendale’ e ‘industria medicale’, su cinque dimensioni (Sociale, Esiti, Appropriatezza, Innovazione ed Economico-Finanziaria). Gli stakeholder coinvolti sono stati 97 con livelli di soddisfazione relativamente scarsi rispetto alle performance: anche i migliori risultati regionali raggiunti sono ben lontani da una performance ottimale e i più critici risultano essere gli utenti e le istituzioni.
“Negli ultimi anni – si legge nel report, ripreso da Quotidiano Sanità – si assiste a “una progressiva riduzione del peso della dimensione Economico-Finanziaria e la contestuale crescita dell’importanza della componente Esiti (…) Oltre alla crescita della dimensione Esiti, nel 2019 si assiste a una crescita dell’Innovazione (…) un processo di recupero del significato profondo del termine efficienza, inteso come ottimizzazione del rapporto fra esiti e risorse impegnate, anche mediante l’implementazione di innovazioni organizzative e tecnologiche”. Analizzando il contributo per categoria di stakeholder, si osserva che per gli utenti le dimensioni Appropriatezza e Innovazione contribuiscono per quasi il 50% alla misura della performance; per i rappresentanti delle istituzioni, sono le dimensioni Sociale ed Esiti a contribuire per oltre il 70%; per le professioni sanitarie e il management aziendale sono invece prioritarie Esiti ed Appropriatezza; infine, per i rappresentanti del mondo industriale sono Esiti e Sociale gli aspetti prioritari.
Il ranking è frutto di un approccio valutativo multidimensionale e multiprospettico, che ha proposto una media delle indicazioni di diversi stakeholder, appartenenti alle categorie ‘utenti’, ‘istituzioni’, ‘professioni sanitarie’, ‘management aziendale’ e ‘industria medicale’, su cinque dimensioni (Sociale, Esiti, Appropriatezza, Innovazione ed Economico-Finanziaria). Gli stakeholder coinvolti sono stati 97 con livelli di soddisfazione relativamente scarsi rispetto alle performance: anche i migliori risultati regionali raggiunti sono ben lontani da una performance ottimale e i più critici risultano essere gli utenti e le istituzioni.
“Negli ultimi anni – si legge nel report, ripreso da Quotidiano Sanità – si assiste a “una progressiva riduzione del peso della dimensione Economico-Finanziaria e la contestuale crescita dell’importanza della componente Esiti (…) Oltre alla crescita della dimensione Esiti, nel 2019 si assiste a una crescita dell’Innovazione (…) un processo di recupero del significato profondo del termine efficienza, inteso come ottimizzazione del rapporto fra esiti e risorse impegnate, anche mediante l’implementazione di innovazioni organizzative e tecnologiche”. Analizzando il contributo per categoria di stakeholder, si osserva che per gli utenti le dimensioni Appropriatezza e Innovazione contribuiscono per quasi il 50% alla misura della performance; per i rappresentanti delle istituzioni, sono le dimensioni Sociale ed Esiti a contribuire per oltre il 70%; per le professioni sanitarie e il management aziendale sono invece prioritarie Esiti ed Appropriatezza; infine, per i rappresentanti del mondo industriale sono Esiti e Sociale gli aspetti prioritari.