31-05-2017

Fattori socio-culturali, gioco problematico e trattamento

Fattori socio-culturali, gioco problematico e trattamento Le letteratura internazionale è sempre più attenta alle modalità con cui il gioco problematico si manifesta nei vari gruppi etnici. Un paper pubblicato dal Journal of Gambling Studies (Richard et al., 2017) esplora come gli aspetti socio-culturali influenzino i comportamenti  di gioco disfunzionale nei diversi gruppi etnici e ne deriva alcune implicazioni per il trattamento. In linea generale, a prescindere dalle differenze culturali, tra i fattori in grado di esacerbare il gioco problematico vi sono abuso di sostanze, basso status socio-economico, mancanza di attività sociali e il fatto di risiedere in particolari aree o quartieri.  I tassi di prevalenza di gioco problematico evidenziano risultati misti rispetto ai gruppi etnici esaminati: molti studi suggeriscono che sia più diffuso tra le minoranze culturali ‘non bianche’, mentre altre ricerche non notano differenze. Ciò invita a valutare gli studi di prevalenza in un più ampio contesto sociale, culturale ed economico, che includa fattori quali l’acculturazione (intesa come adattamento positivo o negativo a un nuovo ambiente), disturbi psichiatrici, età e genere. Infatti, l’identità etnica da sola non risulta essere un forte predittore del comportamento di gioco, problematico o meno, come dimostra il fatto che l’interazione tra credenze culturali e contesto socio-ambientale è associata a stili di gioco a rischio per gli indiani d’America e i cittadini statunitensi di origine asiatica.
Nei diversi gruppi etnici la combinazione di determinanti storiche e ambientali crea dinamiche del tutto peculiari rispetto all’azzardo. Nella popolazione asiatica, i valori culturali e le credenze rivestono un ruolo significativo, poiché il gioco è visto come una attività socialmente accettata, spesso parte integrante della celebrazione di eventi speciali quali compleanni e matrimoni. I valori e i sistemi di credenze hanno anche un ruolo nella delicata fase della richiesta di aiuto, in quanto, nelle culture di impronta comunitaria (e non individualista) come quelle asiatiche, ammettere un problema di gioco può dar luogo a stigma o essere visto come un danno molto serio alla famiglia: se ammettere un problema di gioco implica debolezza, non sorprende dunque che spesso si eviti la richiesta di aiuto professionale. Ancora, se paragonate ai ‘bianchi’, negli Stati Uniti le minoranze possono contare su reti di protezione meno sviluppate e pertanto il gioco d’azzardo potrebbe essere anche considerato una via per migliorare la propria situazione economica e liberarsi dalla povertà. Aspetti che i clinici dovrebbero tenere in debito conto, anche perché i medesimi trend si confermano a livello internazionale.
Pertanto, opzioni trattamentali quali il colloquio motivazionale e la terapia cognitivo-comportamentale sono state identificate come efficaci per popolazioni con differenti background culturali poiché, grazie alla loro struttura agile e potenzialmente rapida, non gravano economicamente sui pazienti. Infatti, considerando il reddito medio-basso a disposizione delle minoranze etniche, gli interventi dovrebbero essere il più possibile efficaci e finalizzati, senza comportare elevati costi monetari e in termini di tempo per i pazienti.  Ciò detto, gli autori concludono con una avvertenza. “Se la ricerca continuerà a interrogarsi sull’influenza culturale come possibile fattore causale per il gioco problematico, gli studiosi dovranno ricordare  che esiste maggiore variabilità  all’interno dei gruppi culturali che tra di essi. Se è vero infatti che la cultura può avere un ruolo nello sviluppo di criticità e patologie legate al gioco, le strutture sociali e il contesto ambientale nelle quali le differenti culture si inseriscono e convivono potrebbero fornire chiavi interpretative più efficaci o, quantomeno, arricchire la comprensione delle influenze culturali sui comportamenti di gioco”.
 
Fonte: Richard, K., Baghurst, T., Faragher, J. M., & Stotts, E. (2016), “Practical Treatments Considering the Role of Sociocultural Factors on Problem Gambling”, Journal of Gambling Studies, 1-17.