26-11-2018

L'assenzio. Le illusioni della Fée Verte

L'assenzio. Le illusioni della Fée Verte Proponiamo l’interessante contributo sull’assenzio apparso nel numero 50 di Mission a firma di Nadia Anna Della Torre, dirigente medico del Ser.D. Pescara, e Dea Massarelli, psicologa clinica, specializzanda in Psicoterapia cognitivo-comportamentale. Come segnalano le autrici, l’assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica all’aroma di anice ricavato da varie erbe e da un arbusto, Artemisia absinthium L., dal quale prende il nome. Nell’antichità l’artemisia veniva offerta in dono agli dei durante i rituali sacrificali affinché si potesse ottenere un buon raccolto, poiché era ritenuta il simbolo della donna e della fertilità. L’arbusto, consacrato alla dea Artemide, è citato anche nella Bibbia per le sue proprietà terapeutiche, digestive e tonicizzanti.
Il composto è soprannominato “Le perìl ver” (il pericolo verde) o, più comunemente, “La Fée Verte” (la fata verde), con riferimento sia al tipico colore della bevanda che all’atmosfera al
contempo “pericolosa” e “magica” in cui si riteneva fossero immerse le persone che lo consumavano. A partire dai primi anni dell’Ottocento, l’assenzio è stato largamente oggetto di culto, per poi, nel corso dei due secoli successivi, scatenare aspri dibattiti tra chi lo venerava, rimarcando le sue proprietà benefiche se correttamente utilizzato, e chi lo criticava, ponendo l’accento sulla sua potenziale pericolosità, supportata da evidenze sulla elevata tossicità e la possibilità che l’abuso conducesse a una serie di effetti avversi.
Attualmente il consumo della bevanda sta crescendo, incentivato in modo particolare da Internet e dalle mode e l’immagine della “fata verde” sta tornando a destare interesse, al punto tale che il “nuovo assenzio”, così come viene chiamato oggi, è sempre più facilmente reperibile. Davanti a questa ripresa nei consumi, le autrici invitano a una riflessione. Infatti, sebbene gli effetti avversi dell’assenzio siano minori rispetto al passato e siano state sfatate molte delle idee relative alla sua tossicità, resta comunque il fatto che avere in commercio un’ulteriore bevanda dall’elevata gradazione alcolica, con tanto di alone leggendario-poetico, è un fenomeno cui prestare attenzione in termini di salute pubblica, con particolare riferimento ai giovani.