16-08-2017

La decrescita della spesa sanitaria in Italia

La decrescita della spesa sanitaria in Italia Dal 2001 al 2005 la spesa sanitaria è cresciuta al ritmo del 7,5% annuo, dal 2006 al 2010 solo del 3,1%,, mentre dal 2010 al 2016 il valore medio annuo diventa negativo: -0,1%. L’analisi è della Ragioneria generale dello Stato, che ha pubblicato il rapporto Il monitoraggio della spesa sanitaria 2017, ripreso e divulgato da Quotidiano Sanità. Il contenimento di spesa, secondo la Rgs ha consentito anche la stabilizzazione di questa in rapporto al Pil, “nonostante le dinamiche di crescita fortemente ridimensionate per effetto della crisi economica”.  Il documento prosegue evidenziando che, nel periodo 2000-2007, la spesa sanitaria è cresciuta in rapporto al Pil, con una incidenza del 7,1%, negli anni più acuti della crisi. Dal 2011 invece  il rapporto scende e arriva al 6,7% nel 2016. Spesa in calo, quindi, ma l’intensità con cui il processo si è prodotto nel tempo è notevolmente differenziata per componente di spesa.
La spesa per i redditi da lavoro dipendente rappresenta, nel 2016, il 31% della spesa complessiva. Una percentuale che risulta ridotta rispetto a quella del 2000 (39,8%). Il contenimento è sostanzialmente determinato dagli effetti delle politiche di blocco del turn over attuate dalle Regioni sotto piano di rientro e dalle misure di contenimento della spesa per il personale delle altre Regioni. Negli anni più recenti, la dinamica dell’aggregato risente anche del blocco dei contratti e della previsione di un limite al riconoscimento di incrementi retributivi.
La spesa per i consumi intermedi rappresenta, nel 2016,  il 28,1% della spesa complessiva con un incremento rispetto all’incidenza del 2000 (18,7%). L’andamento complessivo dell’aggregato è legato alla componente dei prodotti farmaceutici acquistati direttamente dalle aziende sanitarie, che registra tassi di crescita sostenuti sia per la continua introduzione di farmaci innovativi (specie in campo oncologico) sia per effetto delle politiche di incentivazione della distribuzione diretta dei farmaci.
La spesa per le prestazioni sociali in natura corrispondenti a beni e servizi prodotti da produttori market è scomposta nella spesa per la farmaceutica convenzionata, per l’assistenza medico-generica da convenzione e per altre prestazioni sociali in natura da privato. Queste componenti presentano caratteristiche e dinamiche anche significativamente diverse fra loro: la spesa per la farmaceutica convenzionata passa da un incremento medio annuo del 6,3% nel periodo 2001-2005 a un tasso di variazione negativo del -1,6% nel periodo 2006-2010, che si accentua ulteriormente nel 2011-2016 (-4,9%); la spesa per l’assistenza medico-generica convenzionata passa da un incremento del 9,9% nel periodo 2001-2005 a un incremento dell’1,6% nel periodo 2006-2010, a un tasso medio negativo nel periodo 2011-2016 (-0,7%); la spesa per le altre prestazioni da privato – che comprende gli acquisti di prestazioni ospedaliere, specialistiche, riabilitative, integrative, protesiche, psichiatriche e altre prestazioni da operatori privati convenzionati con il Ssn – passa da un incremento dell’8,5%, nel periodo 2001-2005, al 4% nel periodo 2006-2010, per poi rallentare ulteriormente nel periodo 2011-2016, con un tasso di crescita medio annuo di un punto percentuale.
Infine, le componenti di spesa residuali (imposte dirette, ammortamenti, risultati netti di gestione, contribuzioni diverse, altre uscite, produzione per uso proprio, produzione di servizi vendibili, vendite residuali) passano da un incremento medio annuo del 14,8% nel periodo 2001-2005, a un incremento del 4% nel periodo 2006-2010, a una diminuzione dello 0,2% nel 2011-2016.