03-03-2017

La delicata transizione dagli Opg alle Rems

La delicata transizione dagli Opg alle Rems L’Ospedale psichiatrico giudiziario ha rappresentato l’istituzione totale per eccellenza, manicomio e carcere insieme. “La malattia richiedeva la cura obbligatoria e la pena poteva essere infinita. La negazione della responsabilità precipitava il folle all’inferno. Il malato era considerato pericoloso a sé e agli altri e quindi veniva separato dalla società in strutture apposite e sepolto sotto un doppio stigma. Oggi la teoria del malato delinquente da isolare è sostituita dalla concezione del malato da curare e comunque custodire”. Esordisce così Franco Corleone, Commissario unico per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg), nel suo contributo del 27 febbraio per Sanità 24.  Dopo la chiusura degli Opg nel 2015, tali strutture sono state sostituite dalle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems), le cui basi concettuali e pratiche sono la territorialità, il numero chiuso, il rifiuto della coercizione e la consapevolezza che la permanenza in esse debba avere un tempo definito.
In questa fase di delicata transizione, il Commissario, di fronte ai rischi della permanenza della logica di istituzione totale e totalizzante, ritiene urgente un’opera di riforma del Codice penale, dopo che vari progetti succedutisi nel tempo (Pagliaro, Grosso, Nordio, Pisapia) “si sono sempre arenati per resistenze o per insipienze politiche”. Sotto questo profilo, la chiusura degli Opg potrebbe essere un punto di partenza. Tra gli articoli del Codice da riformare, Corleone segnala il 206 in tema di misure provvisorie, ossia le misure di sicurezza in attesa di essere eseguite per mancanza di posti nelle Rems: tale articolo dovrebbe essere abrogato e sostituito con la custodia cautelare, con affidamento al Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spcd).
Da più parti emergono timori intorno al reale funzionamento delle Rems, perplessità che invitano a un attento monitoraggio, che accerti in particolare la loro idoneità, architettonica e strutturale, ad adempiere  alla funzione di comunità, non di ospedale o di carcere: “Non basta, infatti, parlare di superamento degli Opg. Perché della logica manicomiale è intrisa la società. È indispensabile che il Parlamento affronti alcuni interventi sulla natura delle Rems e sulle misure di sicurezza. In Senato è stato depositato un emendamento sulla Legge delega sulla giustizia e sul sistema penitenziario dalla presidente della commissione Sanità, senatrice Emilia Grazia De Biasi, che farebbe chiarezza aiutando la riforma a rafforzarsi”. Ad ogni modo, conclude il Commissario,“un significativo passo in avanti è stato fatto nel solco tracciato a suo tempo dalla legge Basaglia. Altri passi sicuramente andranno compiuti, nella stessa direzione e con la stessa radicalità (…). La chiusura del manicomio criminale rappresenta davvero una rivoluzione culturale e sociale. Ciò che non si può e non si deve fare è di tornare indietro”.