06-05-2019

Non ci sono pił le stagioni di una volta - tratto da Mission 51

Non ci sono pił le stagioni di una volta - tratto da Mission 51 Cosa fa correre rischi alle persone? Una interessante ricerca pubblicata a fine novembre in PLOS ONE suggerisce che miglioramenti inattesi nella vita di tutti i giorni (ad esempio una giornata di sole dopo molti giorni di pioggia o una vittoria da parte di una squadra sportiva locale) sono correlati con un cambiamento nell’umore di una città e una maggiore probabilità che i cittadini possano fare cose rischiose come giocare d’azzardo. Le città sembrano avere stati d’animo che fluttuano di giorno in giorno. Ora, grazie ai social media, questi stati d’animo della città sono anche misurabili. Il team di ricerca della McGill University ha utilizzato tecniche automatizzate per valutare il “sentimento” di oltre 5 milioni di post su Twitter dal 2012 al 2013, georeferenziato a sei diverse grandi città statunitensi (New York, Boston, Chicago, Dallas-Fort Worth, San Francisco Bay Area e Los Angeles). Questo, a sua volta, ha permesso loro di dedurre l’umore della città in un dato giorno.
Gli utenti di Twitter fungono da “canarini delle loro comunità”, e quello che dicono su Twitter è rappresentativo dell’umore condiviso per le strade e nelle comunità locali, quindi, utilizzando l’intelligenza artificiale, questo gruppo di ricerca insieme alla università della Pennsylvania è stato in grado di estrarre informazioni sull’umore della comunità nel suo insieme da ciò che dicono su Twitter. I ricercatori hanno decompresso il linguaggio espresso nei dati dei social media per vedere come l’umore dei tweet, e quindi delle città, poteva essere compreso su base giornaliera. Hanno quindi esplorato se, osservando risultati positivi inaspettati (come vittorie sportive inaspettate o giornate soleggiate dopo giorni di pioggia), potevano prevedere quando una città sarebbe stata di buon umore.
Il passo successivo è stato quello di esaminare in che modo questi stati d’animo positivi della città fossero collegati a una maggiore assunzione di rischi. Quanto è felice Chicago oggi? Tutto dipende dal fatto che i White Sox abbiano vinto la scorsa notte o che il sole splenda dopo giorni di cielo grigio. Gli esperimenti di psicologia in laboratorio hanno già dimostrato che le persone tendono a sentirsi meglio e assumono più rischi quando qualcosa va meglio di quanto si aspettassero, ma questi ricercatori volevano scoprire se lo stesso fosse vero a livello di città. Quindi hanno valutato se l’aumento degli acquisti di biglietti giornalieri della lotteria a Chicago e New York, dove non c’era un incentivo particolare a comprare in un giorno rispetto a un altro, fosse legato a uno stato d’animo positivo della città, come poteva apparire riflesso sui social media. E hanno scoperto che questo era davvero il caso – sebbene gli autori notino che questo effetto è sottile – per esempio, un giorno di “buon umore” a Chicago e New York prevede un aumento della spesa per il gioco vicino al 2,5% a persona al giorno in quartieri particolarmente reattivi.
Utilizzando i dati dei social media, i ricercatori sono stati in grado di esaminare l’impatto degli eventi collettivi sul benessere soggettivo delle dimensioni delle grandi città. Gli umori fluttuano considerevolmente di giorno in giorno, spesso in risposta a eventi nella vita quotidiana. Questi stati affettivi esercitano effetti sulla cognizione, che si manifestano in comportamenti consequenziali come l’assunzione di rischi, probabilmente perché generano aspettative non realistiche che risultati positivi si verifichino in futuro. È noto che nei singoli individui i risultati positivi e negativi esercitano effetti più forti sugli stati d’animo quando sono inaspettati piuttosto che previsti.
Questa ricerca mostrerebbe insomma che ci sono conseguenze comportamentali su larga scala di queste presunte fluttuazioni collettive dello stato dell’umore. Ad esempio, quando gli esiti imprevedibili del mondo reale si discostano positivamente dalle aspettative, aumenta l’assunzione di rischi per la popolazione, ed il comportamento è osservabile nei livelli di gioco giornalieri alla lotteria a livello di una grande città.
Ci sono due aspetti rilevanti in questa ricerca: il primo è la possibilità di misurare come, risultati positivi inaspettati possono, prevedere cambiamenti misurabili dello stato affettivo nel mondo reale in diverse grandi aree urbane. Il secondo, a mio parere anche più importante, è dato dal ruolo che i social media eserciteranno sempre di più sui paradigmi della ricerca in campo psicologico e in altri campi dove ciò è già ampiamente operativo come l’economia e la finanza. Dal laboratorio al mondo reale è sempre un passaggio difficile da operare, troppe variabili incontrollate, fattori emozionali non facili da codificare e interpretare, criteri di valutazione troppo selettivi per poter funzionare altrettanto bene nel mondo reale e su vasta scala. Questa ricerca offre indicazioni, pur con le riserve degli stessi autori sul peso effettivo dei risultati e sul tipo di comportamento specifico di assunzione di rischio preso in considerazione, su come ci si dovrebbe orientare sia nel campo della ricerca che in quello della prevenzione, sfruttando il potenziale enorme che i social media possono offrire, sia per capire come evolvono certi fenomeni, sia per eventualmente fronteggiarli e indirizzarli in modo controllato.
È necessario introdurre tecnologia adeguata e competenze specifiche anche nei servizi dipendenze, per leggere con tempestività i processi di cambiamento nei comportamenti di massa e dotarsi di capacità e strumenti in grado di governarli. Anche a fronte della progressiva riduzione del numero e dell’inesorabile, per il momento, invecchiamento dei professionisti dei Ser.D., attivarsi e promuovere innovazione, anche di questo tipo, potrebbe essere una strategia con qualche possibilità di successo. La relazione è fondamentale nel lavoro clinico e nel management organizzativo, ma per la ricerca di nuovi trattamenti e per la creazione di strategie di prevenzione meno obsolete e stantie di quelle attuali serve un robusto incremento di competenze tecnologiche nei servizi e di idee su come usarle. (Maurizio Fea)
 
Bibliografia
Otto A.R., Eichstaedt J.C. (2018). Real-world unexpected outcomes predict city-level mood states and risk-taking behavior. PLoS ONE, 13(11): e0206923. doi: 10.1371/journal.pone.0206923.