21-09-2017

Sostanze d'abuso e ictus

Sostanze d'abuso e ictus Se l’ictus cerebrale si correla generalmente all’età avanzata, si tratta tuttavia di una patologia non rara tra gli under 45 anni. Considerando i soggetti fino ai 44 anni (circa 32 milioni in Italia), i dati epidemiologici evidenziano un tasso atteso di incidenza annua pari a 14,4 per 100 mila soggetti, prefigurando quindi 4.600 nuovi casi di ictus l’anno. A sostenerlo un articolo apparso recentemente su Redattore Sociale, che riporta il parere di Carlo Gandolfo, Professore Ordinario di Neurologia dell’Università di Genova e membro del Comitato Tecnico Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale): “Abbiamo circa il doppio di nuovi casi di ictus giovanile rispetto, per esempio, ai nuovi casi di sclerosi multipla, nei soggetti di età inferiore a 45 anni, ed un numero di ictus all’incirca eguale rispetto ai casi di epilessia, nei soggetti della stessa fascia d'età”. Un aumento che A.L.I.Ce. attribuisce principalmente  al maggior abuso di alcol e droghe, di cui è nota la capacità di aumentare il rischio di ictus.
L’abuso etilico, molto frequente nei soggetti giovani, è considerato un fattore di rischio sia ischemico che emorragico, aumentando di 3-4 volte la probabilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare e agendo come fattore precipitante in grado di determinare l’evento acuto in occasione di una forte bevuta (binge).  Rispetto al fumo, l’aumento di rischio risulta del 40% circa nei modici fumatori (<10 sigarette al giorno) e dell’80% nei forti fumatori (>20 sigarette al giorno), apparendo più accentuato negli under 55.
Molti lavori scientifici comprovano inoltre la relazione tra ictus ischemico e uso di cannabis, anche se in metà dei casi non si può escludere il ruolo di cofattori favorenti come fumo di tabacco e alcol. L’uso di cocaina nei soggetti giovani aumenta di 6,4 volte il rischio, maggiore (7,9) per il fumo della sostanza (crack) rispetto alla inalazione (3,5). La letteratura documenta anche molti casi di emorragia cerebrale conseguenti all’uso di metanfetamina o prodotti simili (Ecstasy, Anfetamina, etc.), episodi verosimilmente legati all’effetto vasopressorio di tali sostanze. Infine, l’ictus, sia ischemico che emorragico, risulta associato all’utilizzo di oppiacei, eroina, in particolare: la patologia ischemica può essere legata ad embolia cardiogena dovuta ad endocardite settica, con gli emboli settici poi in grado di erodere i vasi intracranici originando emorragie cerebrali.