28-03-2017

'Morti di disperazione': gli effetti della crisi economica sulla salute mentale degli americani

'Morti di disperazione': gli effetti della crisi economica sulla salute mentale degli americani I lavoratori statunitensi non qualificati sono più esposti di altri alle turbolenze dell’economia e patiscono seri danni alle salute in conseguenza dell’incertezza professionale ed esistenziale. Nel 2015, due noti studiosi, i coniugi Anne Case e Angus Deaton (Nobel per l’Economia), hanno dimostrato come il tasso di mortalità degli americani tra i 45 e i 54 anni fosse cresciuto tra il 1999 e il 2013, a differenza di quanto accaduto per altri gruppi etnici nel Paese e, in generale, in Europa. Tra le cause principali, suicidi, overdose e abuso di alcol.
Come riporta The Economist, Case e Deaton hanno recentemente aggiornato e ampliato i dati raccolti, parlando apertamente di “morti di disperazione” in occasione della presentazione dei risultati delle loro ricerche presso la Brookings Institution, prestigioso centro studi di Washington. Le morti per suicidio, abuso di droghe e alcol sono cresciute in ciascuna delle coorti di cinque anni di soggetti bianchi nati a partire dagli anni quaranta del secolo scorso e, in ciascun gruppo così definito, l’invecchiamento sembra aver avuto un effetto aggravante della tendenza. Perché non si riscontra un simile trend in altri gruppi etnici e perché gli Stati  Uniti si differenziano dall’Europa? Secondo Case e Deaton, afro-americani e ispanici che vivono esperienze economiche persino peggiori, avendo meno aspettative di partenza e beneficiando comunque di una tendenziale diminuzione delle discriminazioni, non sarebbero vittime della perenne frustrazione avvertita dai bianchi impoveriti, più inclini alla depressione, all’alcolismo e alla tossicodipendenza. Inoltre, particolarità degli Stati Uniti rispetto all’Europa (oltre ovviamente al più agevole accesso alle armi) è la facile reperibilità di analgesici oppioidi. Le morti collegate sono più che raddoppiate tra il 2002 e il 2015. Un altro fattore è rintracciabile nell’assenza di reti di sicurezza per larghe fasce della popolazione, in particolare per quanto riguarda la Sanità. Prima che l’Obamacare (osteggiato dalla nuova presidenza Usa) finanziasse l’espansione di Medicaid, l’assicurazione sanitaria governativa per gli indigenti, pochi Stati assicuravano l’assistenza agli adulti senza minori a carico. Un trial randomizzato realizzato nell’Oregon ha mostrato che uno degli effetti di Medicaid è stato di ridurre di un terzo i tassi di depressione.
In conclusione, posto che gli States investono un quinto della media Ocse nella formazione dei lavoratori e un quarto nel sostegno finanziario ai senza lavoro e che il 46% degli americani ritiene di non poter fronteggiare una spesa imprevista di 400 dollari,  l’editor dell’Economist per gli Usa ipotizza che l’incertezza economica, unita a una cultura che ritiene l’individuo responsabile pressoché in toto delle proprie condizioni esistenziali, possa risultare particolarmente nociva per la salute mentale dei cittadini più vulnerabili.
 
Fonte: “Economic shocks are more likely to be lethal in America”, The Economist, March 25th 2017, http://www.economist.com/.