Gioco pubblico e Disturbo da gioco d?azzardo

In primo luogo, entro il 30 aprile 2018, si toglieranno definitivamente dal mercato, attraverso un processo di rottamazione, oltre 142 mila macchine: 125mila AWP (New Slot) da bar e tabacchi (oggi sono 229mila) e 17mila dai generalisti secondari. Altra misura il dimezzamento, in tre anni a partire dall’intesa, dei punti di vendita del gioco pubblico, attualmente stimati in circa 100mila. Al termine del processo di riduzione, dovrebbero restare circa 55 mila punti gioco certificati sul territorio nazionale.
Secondo la proposta del Governo in Unificata, anche le Regioni e gli Enti locali adotteranno, nei rispettivi piani urbanistici e nei regolamenti comunali, criteri che, per tutelare la salute e la pubblica sicurezza, siano volti a una equilibrata distribuzione nel territorio allo scopo di evitare il formarsi di ampie aree nelle quali l’offerta di gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrata. I controlli contro il gioco illegale saranno inaspriti, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale, prevedendo un apposito potere sanzionatorio e l’attribuzione dei relativi proventi ai comuni.
Per quanto riguarda l’azione preventiva e di contrasto al gioco d’azzardo patologico, il nuovo documento prevede di aggiornare i livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da Disturbo da gioco d’azzardo, di impegnare il Governo all’apertura di un confronto a livello europeo per una legislazione comunitaria omogenea sulla pubblicità, di aumentare le risorse finanziarie attuali, di stabilire che le nuove AWPR (in grado di riconoscere il giocatore e la sua età) consentano esclusivamente la giocata attraverso la Carta Nazionale dei Servizi, la carta dell’esercente e la Tessera Sanitaria, di eliminare per le VLT la possibilità di inserire banconote di valore superiore a 100 euro, di prevedere nuovi interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore e di prevenzione e contrasto agli effetti delle derive problematiche e patologiche.
Fonte: Quotidiano Sanità
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