01-08-2017

Dipendenza da Internet? Gli effetti della Rete sulla vita offline

Dipendenza da Internet? Gli effetti della Rete sulla vita offline Come definire e delimitare la condizione di “dipendente” quando, con la sola eccezione degli over 60, la giornata è scandita da telefonini, tablet, pc, posta elettronica, Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram, sms, foto, video? E’ questa la provocatoria domanda con cui Barbara Forresi, psicologa clinica e collaboratrice de il Sole24ore, esordisce nel suo recente contributo per la versione online della testata. Le ricerche più recenti sembrano confermare il senso comune, ossia che i protagonisti dello sconfinamento tra vita offline e online siano bambini e adolescenti: se il 99% dei ragazzi italiani tra i 12 e i 18 anni utilizza internet, il 73% si connette tutti i giorni, più volte al giorno. Il 57% dei ragazzi che usa WhatsApp manda più di 50 messaggi al giorno.
Tuttavia, argomenta Forresi, prima di poter parlare da un punto di vista clinico di dipendenza da Internet, oltre all’utilizzo eccessivo del mezzo, dovrebbe comparire una serie di sintomi cognitivi e comportamentali tra cui la perdita di controllo, la tolleranza e l’astinenza: “Se posto di fronte all’impedimento di accedere alla rete, un soggetto con dipendenza dovrebbe mostrare irritabilità, ansia e tristezza. Tra le alterazioni funzionali, dovrebbero comparire privazioni di cibo o di sonno, difficoltà a rispettare gli impegni quotidiani, la scuola o il lavoro”. In effetti, il paradigma della “Internet addicition” è stato criticato per la mancanza di attenzione agli specifici comportamenti online, per il fatto di non distinguere accuratamente Internet dagli altri media e per un insufficiente approfondimento sulle comorbilità. Lo stesso DSM 5 non include la dipendenza da Internet tra i nuovi disturbi, confermando che, nonostante l’Internet Addiction Disorder susciti grande interesse nella comunità scientifica e determini allarme nella popolazione generale, la dipendenza da Internet, almeno ad ora, non configura uno specifico disturbo psichiatrico. Ma a quali bisogni e desideri risponde un aumento del tempo e delle attività svolte online? Internet spesso rappresenta “la risposta a un problema che un adolescente (o un adulto) sta attraversando: navigando nella Rete realizza il suo desiderio di fuga, gestisce meglio la sua ansia, migliora il proprio umore, supera difficoltà di relazione che vis a vis sembrano insormontabili, combatte la solitudine, si sente più forte, coraggioso, vincente”.
Infine, Forresi, citando un recente articolo apparso sulla rivista Journal of Behavioral Addictions (Aboujaoude, 2017) sottolinea che l’impulsività, il narcisismo e l’aggressività sono solo alcuni dei tratti di personalità che vengono accentuati in Rete, poiché ivi si modificano anche i processi legati alla memoria e all’apprendimento, alla scrittura e al linguaggio, il concetto di amicizia e di relazione, l’incontro con la sessualità, con significative e profonde ricadute sulla vita offline. Il dibattito è aperto e il campo di ricerca ampio e promettente.

Fonte: Aboujaoude, E. (2017). The Internet’s effect on personality traits: An important casualty of the “Internet addiction” paradigm. Journal of Behavioral Addictions6(1), 1-4.