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MIGRANTI E BEN-ESSERE. L'offerta di percorsi di cura ai migranti

I migranti non costituiscono un rischio infettivo rilevante per la salute pubblica della popolazione ospitante. Ciò che va più tenuto sotto controllo è l’aumentato rischio di esposizione alle infezioni tra i migranti stessi, a causa delle condizioni socio-economiche in cui versano; ovvero a causa della perdita dei determinanti di salute indicati dall’OMS. Questa la conclusione del compendio basato sulla letteratura scientifica disponibile sull’argomento, guidato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con esperti internazionali, e pubblicato sulla Oxford Research Encyclopedia of Global Public Health.
A noi il compito di prenderci cura di tutte e tutti, consapevoli della vulnerabilità di queste Persone, spesso afflitte da malattie invisibili e oggetto di deplorevoli stigmatizzazioni prodotte da strilloni da strada che alimentano paure infondate paventando, per esempio, la diffusione dell’infezione da HIV, HPV e della tubercolosi.
A noi il compito di descrivere ed analizzare le evidenze scientifiche e le metodologie utilizzate e da utilizzare in una visione di lavoro di gruppo, multidisciplinare con l’obiettivo di prenderci cura delle Persone, senza alcun pregiudizio.
